Nella riunione di stamane del G8 più G5, la Cina ha affermato che vuole una riforma graduale del sistema valutario internazionale «per una maggiore diversificazione della moneta di riferimento». Lo ha detto il direttore del servizio stampa e informazione del ministero degli esteri cinese Ma Daoxu all'Aquila in un incontro con la stampa.
La dichiarazione di oggi segue di pochi giorni la decisione di Pechino di dare il via libera ad operazioni di import-export in yuan. Una mossa che ha il chiaro intento di «detronizzare» il biglietto verde (di cui Pechino, peraltro, possiede ingenti riserve) attualmente utilizzato come valuta di scambio nel commercio internazionale di merci cinesi. Non è una novità d'altronde la volontà del gigante asiatico di riformare il sistema valutario internazionale. Poche settimane fa le quattro maggiori potenze emergenti (Brasile, Russia, India e Cina) avevano espresso lo stesso auspicio in un comunicato ufficiale al termine del loro primo summit a Ekaterinburg (Russia).
«Il dollaro rimarrà la principale valuta di riserva mondiale» ha ribattuto a caldo il portavoce della Casa Bianca Robert Gibbs. Oggi il presidente americano Obama ha avuto un incontro con il collega brasiliano Lula (che aveva sottoscritto lo stesso appello della Cina ndr.) ma - ha fatto sapere Gibbs - non si è parlato della questione. (An. Fr.)